Le ricette di Biagio: la zuppa Santé. Per ribellarci al potere che cerca di manipolarci

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Da qualche giorno sta girando sui canali dei “social” la pagina in cui Noam Chomsky elencava le “armi” usate dal potere, nelle democrazie vere e in quelle con il trucco, e dai despoti, per manipolare le masse. Per fortuna, spesso questi manipolatori – diceva il principe di Canosa riferendosi a Luigi de’Medici – fanno la fine dei “pifferi di montagna”, che andarono per suonare e tornarono suonati. Ma non fu il caso del Medici. Le virtù della zuppa Santé.

 

Ingredienti (6 persone): 4 patate,3 carote gialle grandi, un cavolo, una cipolla, un porro, 4 costole di sedano, lattuga, gr. 50 di burro, brodo, parmigiano grattugiato, dadini di pane fritti nel burro e fettine abbrustolite, sale, piselli sgranati. Tagliate in filettini le patate e le carote, private della loro parte centrale, piuttosto legnosa. Sbollentate il cavolo, passate le sue foglie in acqua fredda, scolatele e tagliatele in fettucce sottili. Affettate sottilmente la cipolla, il porro, le costole di sedano, un poco di lattuga e mettete tutto in una casseruola con il burro e un pizzico di sale e con un paio di cucchiaiate di piselli sgranati. Mettete la casseruola su fiamma debole, copritela e lasciate che gli ortaggi stufino lentamente per una mezz’ora: toglieteli dal fuoco prima che si colorino. Dopo mezz’ora bagnate gli ortaggi con il brodo e lasciate bollire su fiamma debolissima almeno per un’altra mezz’ora. Alla fine guarnite la zuppa con i dadini e le fettine di pane, e fate servire a parte il parmigiano grattato. ( E’ stata seguita la ricetta pubblicata da Ada Bossi).

 

In realtà, Noam Chomsky non dice nulla di nuovo. La “distrazione” già per i Romani era un efficace strumento non per controllare le masse – non c’era ancora questo problema – ma per piegare il nemico sul campo di battaglia, prima confondendolo con manovre diversive, e poi travolgendo con l’attacco definitivo che partiva da una posizione imprevedibile. La più grave sconfitta della loro storia i Romani la subirono a Canne, dove si scontrarono con un condottiero che si mostrò più abile di loro nell’uso della tattica della distrazione. A Zama Annibale commise il grave errore di usare la stessa tattica usata a Canne, ma i Romani non si fecero “distrarre” e sconfissero i Cartaginesi. Dice Chomsky che le masse vengono manipolate gradualmente, quando il potere decide di mettere le mani su diritti consolidati. Luigi de’ Medici quando divenne il più potente amministratore del regno di Napoli tra il 1815 e il 1820 si trovò in una situazione apparentemente opposta, ma che aveva bisogno, scrisse il principe di Canosa, di essere trattata gradualmente. Medici voleva mantenere in vigore le leggi più importanti promulgate dai Francesi durante il “decennio”: le leggi sulla struttura del sistema fiscale, sulla Scuola, sui complessi rapporti con il potere della Chiesa, ma doveva tener conto della dura opposizione dei “borbonici” che pretendevano il netto ritorno alle leggi e ai sistemi del passato, di prima dell’arrivo dei Francesi a Napoli. Il Medici accontentò gli avversari cancellando alcune leggi “francesi” di poca importanza, e sui temi più importanti pubblicò norme che “suonavano” come “borboniche”, ma contenevano passi e principi dei provvedimenti di Murat: alla fine queste norme risultarono paragrafi di un coordinato sistema che ripeteva fedelmente, nella sostanza, la “visione” dei legislatori francesi. Sperò il Canosa che il Medici facesse la fine dei “pifferi di montagna”, che erano andati a suonare, e che tornarono “suonati”. Ma Luigi de’ Medici non si fece “suonare” da nessuno. Nel mondo delle macchine fotografiche, della cinepresa, della TV chi vuole manipolare le masse gioca sulle emozioni: nel 1993 David Freedberg dedicò un libro, che è un capolavoro, al tema del potere che le “immagini” esercitano sulle nostre emozioni. E così vediamo che di immagini si servono, in TV, sia quelli che parlano a favore dell’Ucraina, sia quelli che sono schierati con Putin e lo stesso metodo adotta chi condivide idee e azioni di Israele e chi invece parteggia per la Palestina. Ma la tattica più disgustosa usata dai monopolizzatori è quella di demolire gradualmente lo spirito critico delle masse: si persegue l’obiettivo raccontando ad esse il falso e quindi controllando in modo spietato TV, Radio e la carta stampata, e, contemporaneamente, annacquando il ruolo della Scuola e di alcune discipline.  I manipolatori da teatro comico sono sempre convinti che le masse si manipolano più facilmente se sono masse di ignoranti. Ma se studiassero la storia, scoprirebbero che le masse ignoranti sono scosse all’improvviso dalla frenesia di ribellarsi, di conquistare il potere, ad ogni costo…..Ma pensiamo alla zuppa. Chi mangia la zuppa crede nelle tradizioni, conosce la storia degli antichi mestieri, è convinto del fatto che l’agricoltura non è solo un’attività magica, ma è anche una vera e propria filosofia. Chi mangia la zuppa e dal sapore riesce a distinguere le verdure entrate nella zuppa “sente” subito che le chiacchiere sono chiacchiere e che gli aspiranti manipolatori sono solo delle “barzellette” viventi, travestite da persone.

(FONTE FOTO: ANTONIETTAPOLCARO.IT