La terra dei fuochi business legale e finanziario? Perchè no. C’è chi pensa che la bonifica e la tutela della salute in quell’area maledetta possa trasformarsi in buona operazione finanziaria, capace di attrarre investimenti. Certamente con controlli adeguati, visto come è andata fino ad oggi. Parliamo di green bond , titoli finanziari di fiducia per un piano di rinascita di lungo periodo. Chi pensa a questa opportunità ha già interessato il Parlamento europeo a Strasburgo che in altre realtà difficili fuori dall’Italia ha autorizzato l’emissione di questi speciali titoli. Quando ne hanno parlato, i parlamentari della sinistra italiana non hanno avuto rifiuto. A Strasburgo non hanno ignorato la proposta e si sono impegnati a studiarla con tutte le cautele che la Campania richiede.
L’idea è stata discussa anche al recente Salone internazionale dell’Innovazione, dove la terra dei fuochi campana è stata inquadrata per quello che è: un disastro ambientale ma anche occasione di rinascita. Perché l’idea avanzi è necessario che la Banca Europea degli investimenti- BEI-dia la sua disponibilità. E poi sapere subito dopo chi gestirà e in che nodo l’intera operazione, ovvero quali Comuni insieme alla Regione Campania. Noi pensiamo che sia una buona cosa , un salto di qualità per una ricaduta vera ,non maneggiona, sui territori. Senza contare che cominceremmo ad uscire dal sensazionalismo e dalle periodiche proteste di comitati e apparati locali. In questo ci aiuta il pensiero della commissaria Consob (organismo dei controllo sulla Borsa Italiana ) Anna Genovese secondo cui i green bond per terra dei fuochi sarebbero un’ ottima occasione per lo Stato italiano e la Campania per dare fiducia a migliaia di cittadini. Chi potrebbe sottrarsi alla spesa di milioni di euro , di soldi puliti a vantaggio di un territorio vasto, connotato , purtroppo, da morti e malattie devastanti. Dovremmo spiegare perché i green bond altrove funzionano altrove e non in Campania ****
(FONTE FOTO:RETE INTERNET)