La mossa di Dema: concordato in bianco per abbattere i debiti. Ecco i ‘sospesi’ in ballo

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Somma Vesuviana. Dopo la loro marcia pacifica lungo le strade della città di mercoledì, i lavoratori della Dema hanno ricevuto un comunicato da parte dell’Azienda che forse potrebbe aprire ad un nuovo capitolo di questa vicenda.

Ieri, infatti, il Gruppo Dema ha riferito di aver depositato presso il Tribunale di Napoli una domanda di concordato preventivo c.d. “in bianco”. Inoltre, è stata avanzata al Tribunale la richiesta di un termine entro cui presentare un piano e una proposta per garantire la continuità aziendale e di lavoro della Società.

L’obiettivo di questo provvedimento sarebbe quello di ristrutturazione del debito del Gruppo, in modo da far rientrare le tensioni finanziarie che hanno portato ai mancati pagamenti dei mesi scorsi ai dipendenti, i quali più volte hanno organizzato assemblee e manifestazioni al fine di ottenere delle risposte dall’Azienda. Secondo quanto si legge nel comunicato, solo in questo modo l’attività produttiva del Gruppo nel settore aerospaziale potrà riprendere dopo la crisi causata dalla pandemia, di cui la Dema paga ancora pesanti conseguenze.

Ovviamente, c’è un iter da seguire per risanare le casse dell’Azienda, che chiede un ulteriore sforzo ai propri dipendenti in merito ad alcune questioni, tra cui la liquidazione delle spettanze, TFR, ferie e permessi, maturate antecedentemente alla data di presentazione della domanda di concordato preventivo “in bianco” e non ancora pagate, che saranno possibili soltanto nell’ambito dell’esecuzione del piano di concordato.

Inoltre, il pagamento delle retribuzioni, saldo stipendio settembre, relative al periodo antecedente alla data di pubblicazione nel Registro delle Imprese della domanda di concordato “in bianco” presentata in data odierna sarà giocoforza sospeso (quelle successive dovranno essere invece regolarmente pagate). Analoga sospensione è prevista per tutti i ratei maturati fino alla già menzionata data di pubblicazione nel Registro delle Imprese della domanda di concordato “in bianco”, sia in caso di cessazione che di fruizione. Che sia una vera svolta nel caso Dema? Questo si vedrà solo con il tempo.