Tra tanta informazione omologata e tante manifestazioni di facciata, finalmente ieri a Sant’Anastasia, una di sostanza.
Venerdì sera, presso l’Istituto Comprensivo “D’Assisi” di Sant’Anastasia, Neanàstasis, associazione che da anni è attiva sul territorio ed inserita nella Rete Civica del Parco, ha organizzato un convegno con un relatore d’eccellenza, l’ex Presidente del Parco Nazionale del Vesuvio Maurizio Fraissinet. Il Prof, che ha presieduto il PNV dal 1997 al 2001, ha raccontato ai numerosi presenti la meravigliosa avventura del Parco Nazionale del Vesuvio, dalle origini ai suoi anni di presidenza, senza però lesinare critiche alle più recenti gestioni dell’ente.
Fraissinet ha ricordato i tempi in cui La Marca, sindaco socialdemocratico di Ottaviano, in odore di camorra, remava contro l’istituendo parco per favorire i suoi interessi privati, legati alla speculazione edilizia ad alta quota. Le ostilità si concretizzarono col grande incendio del Somma nel 1993, anno della Legge Quadro sui parchi ma, la volontà di chi voleva il Parco Nazionale del Vesuvio fu più forte d’ogni altra cosa e grazie alla tenacia del Presidente, delle associazioni ambientaliste che lo sostenevano e dei suoi 187 Lavoratori Socialmente Utili si riuscì ad avviare, non senza grandi difficoltà, il Parco e la sua struttura, dandogli una sede provvisoria ma anche una sentieristica degna di questo nome con opere di ingegneria naturalistica innovative e portando in tal modo l’esempio vesuviano alla ribalta internazionale.
L’area protetta doveva lottare contro i suoi nemici storici, tra cui un abusivismo edilizio da record e ciononostante riuscì, con i suoi 25 abbattimenti, se non a contenerlo, quanto meno a dare dimostrazione della presenza dello stato là dove non c’era mai stato; ma aveva ancora davanti a sé la lotta più importante, quella di intrecciare un rapporto stabile con i vesuviani e su questa strada, intrapresa 22 anni or sono, si stenta ancora ad intravvedere la fine del cammino.
Inevitabile la domanda sul disastroso incendio dello scorso luglio e le conseguenze che ancora paventiamo. Per Fraissinet non regge l’ipotesi dell’attacco criminale, da più parti smentita e soprattutto davanti ad un parco abbandonato a se stesso e là dove nessuno da parte dell’ente lo frequenta per conoscerne lo stato.
Fraissinet conclude la sua serata col confronto con il pubblico, rispondendo alle domande dei vesuviani presenti che sostanzialmente e prevedibilmente si sono incentrate sul binomio tutela/sviluppo, tema della serata, e che appare a molti prevalere ora a favore dell’uno, ora a favore dell’altro principio ma, secondo il professore del Levi, prestato all’università, la convivenza dei due fattori non è impossibile là dove la tutela dell’ambiente può solo creare sviluppo grazie alla difesa delle unicità locali, sia esse naturalistiche che antropiche.