Nel recupero della 21a giornata il Napoli infierisce sul cadavere del Sassuolo in crisi profondissima, strapazzando i neroverdi per 1-6. Si avvicina la zona Europa League, occupata dalla Roma a 4 lunghezze di distanza. Finalmente dopo tanto tempo si è rivisto un Napoli convincente in fase offensiva, anche se è difficile capire dove finiscono i meriti degli azzurri e dove iniziano i demeriti degli avversari, che hanno attraversato una serata ancora più negativa del solito.
C’è però una grande certezza da cui partire, e cioè Victor Osimhen: da quando è tornato dalla Coppa d’Africa, il 9 ha siglato 5 gol in 3 partite, portando una ventata d’aria fresca ad un reparto spesso inconcludente nelle ultime partite di Mazzarri. Molto buono anche l’inserimento di Traorè, che rispetto a Zielinski aggiunge al centrocampo grande dinamismo, abbinato ad un’ottima tecnica.
Nonostante i pochi allenamenti, si inizia a intravedere qualcosa del lavoro di Calzona, specie nella ricerca costante della costruzione dal basso e nella tendenza ad avere un baricentro più alto; invece per vedere un giro palla più veloce ed efficace servirà tempo. Comunque è ancora troppo presto per dire che il Napoli è guarito o è a buon punto sulla via della guarigione: è necessaria continuità di prestazioni e risultati, e in tal senso le due partite al Maradona contro Juve e Torino costituiscono un test fondamentale.