Ieri sono state raccolte testimonianze a caldo di alcuni dei protagonisti di queste comunali che non vedranno in lizza PD, M5S e tutti gli altri partiti nazionali
« Abbiamo verificato che a Pomigliano non c’erano le condizioni per presentarci alle elezioni comunali – spiega il deputato M5S Alessandro Caramiello, anche a nome della coordinatrice provinciale, Elena Vignati – purtroppo la commistione nel resto della coalizione tra il vecchio e il nuovo era tale che ci ha imposto una battuta d’arresto ». Il parlamentare non si sbottona più di tanto ma è chiaro il riferimento alla presenza al tavolo del centrosinistra di Pomigliano di esponenti politici locali provenienti da Insieme per Il Futuro, partito, ormai sciolto, del “nemico” giurato Luigi Di Maio. Ma Caramiello e Vignati non smentiscono che anche nello stesso Movimento Cinque Stelle cittadino ci fossero « attivisti politicamente non in linea con il nuovo corso di Giuseppe Conte ». « Comunque – conclude Caramiello – avremo tempi e modi per organizzarci per la prossima campagna elettorale che, considerata la situazione attuale così confusa, poco leggibile e instabile, potrebbe ripresentarsi presto. Nel frattempo vigileremo attentamente sul rispetto della legalità nella città delle fabbriche ».
Il Rischio
Il rischio di un’emergenza democratica sembra dunque incombere sul voto di Pomigliano. Qui sta già pesando molto l’assenza totale da queste elezioni dei partiti nazionali di tutti gli schieramenti proprio da un territorio che è sempre stato un laboratorio politico di un certo livello. Lo ammette lo stesso Lello Russo, il sei volte sindaco della città e ora di nuovo candidato, a quasi 84 anni, con una coalizione civica data già per vincente e che raccoglie di tutto, dal PD alla Lega passando per Forza Italia e i fedelissimi di Di Maio. « Mi dispiace molto – commenta Russo – che il Partito Democratico non si presenti a queste elezioni. Si tratta di un simbolo che garantisce democrazia non solo al Paese ma anche, e soprattutto, alle comunità territoriali ».
I Dissidi
Molto più pessimista è il giudizio su quello che è successo di Marco Iasevoli, il giornalista cattolico di Avvenire, e pomiglianese doc, che i livelli regionali e nazionali del Movimento Cinque Stelle hanno appoggiato come candidato a sindaco del campo largo di centrosinistra ma che poi ha dovuto mollare all’ultimo momento. « Un intellettuale mi ha detto che la politica è finita – l’amarezza di Iasevoli – io però aggiungo che a Pomigliano non c’è stato il coraggio giusto. Nessuno ha avuto coraggio ». Resta però da comprendere il motivo profondo del mancato accordo sul candidato sindaco e del conseguente ritiro di PD ed M5S. « Sia il Movimento Cinque Stelle che Il PD hanno dovuto fare i conti con dissidi interni ai rispettivi partiti – risponde Iasevoli – dissidi interni che erano tutti di origine locale, territoriale. Non mi è parso che ci siano stati veti o conflitti nei livelli regionali e nazionali. Ora quindi mi candido da solo con la lista “Per” con l’obiettivo di contrastare la coalizione di Russo caratterizzata da un individualismo che non ha nulla di politico ».