Continua l’indagine dei Carabinieri di Napoli degli scorsi giorni sui finti vaccini covid-19 somministrati a più di trenta persone.
Nello specifico, un infermiere e un operatore sociosanitario accettavano 150 euro a persona per fingere di somministrare il vaccino: queste persone si mettevano in fila ed aspettavano il proprio turno esattamente come tutti gli altri ma, al momento pratico in cui doveva venire iniettata la dose, l’infermiere la espelleva in un batuffolo di ovatta. In questo modo le persone venivano automaticamente aggiunte sulla piattaforma regionale e ottenevano un green pass validato a tutti gli effetti. Questa operazione, poi scoperta dai Carabinieri, costava 150 ed è stata eseguita a più di 30 persone tra novembre, dicembre e i primi di gennaio.
Le forze dell’ordine hanno però intercettato delle conversazioni, dopo al denuncia dell’ASL, che hanno incastrato i due, con l’aiuto delle immagini delle videocamera installate poco prima in cui si vede l’operato dell’infermiere.
“Non te la fa, la spruzza fuori, tu però fai la fila normale come se facessi il vaccino e poi non te la inietta nel braccio” – a parlare in questo caso era Rosario Cirillo, operatore sanitario che aveva il compito di reclutare persone ed organizzare il tutto tramite WhatsApp o Telegram, piattaforma grazie alla quale i Carabinieri sono risaliti alle chat incriminanti. Arrestato anche Giuliano Di Girolamo, infermiere del San Giovanni Bosco di Napoli, che invece era colui che fingeva di iniettare il vaccino per far ricevere il green pass alle persone.