Perché gli adolescenti leggono poco? E cosa si può fare per incentivare la lettura tra i giovani adulti? La casa editrice Giunti propone una nuova collana, tutta dedicata ai giovani lettori, ARYA (Autori Romanzi Young Adult), la cui mission è raccontare “ la generazione Z (quella nata dal 2000 in poi) alla generazione Z”. E i primi due romanzi vengono affidati a due talentuose scrittrici, tra le più importanti sulla scena italiana: Antonella Cilento e Sandra Petrignani, entrambe finaliste al Premio Strega, la prima nel 2014 con “Lisario o il piacere infinito delle donne”, la seconda nel 2018 con “La corsara. Ritratto di Natalia Ginzburg”.
I due volumi sono stati presentati a Napoli, a La Feltrinelli di piazza dei Martiri, venerdì scorso, da un altro scrittore di grande rilievo, Giuseppe Montesano, con le trascinanti letture di Gea Martire.
Il primo romanzo “Non leggerai”, a firma di Antonella Cilento, è una storia divertentissima, ambientata in una Napoli del futuro, dove è vietato leggere e guardare i morti, i libri sono spariti, a scuola si procede solo con video e cellulari, l’abbandono e il degrado sono ovunque e due ragazze, dai significativi nomi di Help e Farenàit, scoprono per caso dei libri e, per trasgressione e curiosità, finiscono per appassionarsi e fare appassionare alla lettura, creando un circolo “vizioso” all’incontrario. È un paradosso? Una distopia? Non tanto. Purtroppo molte delle cose “previste” in questo romanzo, già avvengono, ci circondano e, lasciatemelo dire, ci deprimono. L’altro romanzo, “La persona giusta” di Sandra Petrignani, parla di amore. Due adolescenti, con famiglie diversissime alle spalle, si piacciono, si mettono insieme, imparano ad amarsi. Gli scenari della generazione Z sono diversi da quelli precedenti, ma le insicurezze, l’entusiasmo della scoperta, la gelosia e la gioia della riappacificazione sono quelli di sempre. Alla storia d’amore, fresca e accattivante, Sandra Petrignani intreccia il razzismo di nuova generazione, quello contro gli immigrati, la violenza delle gang giovanili, la genitorialità immatura o assente. In tutte e due i romanzi le nonne, più che le madri, hanno un ruolo importante (e questo la dice lunga sulla vita dei giovani adulti di oggi), e in tutti e due i romanzi i protagonisti, in fondo, ci fanno sentire che non tutto è perduto, che i giovani sono sempre la riserva di energia positiva per il futuro. Basta accendere la scintilla.
Riuscirà nell’impresa questa chiamata dei giovani alla lettura? Certo è che nonostante gli sforzi della scuola i ragazzi non leggono e molti hanno difficoltà serie anche a scrivere. Non amano leggere, come, probabilmente, neanche i loro genitori. Che ne è stato delle storie di cui si sono nutriti intere generazioni di futuri adulti? Moby Dick, Piccole donne, Salgari e Verne, Kipling e Dickens, tanto per citarne alcuni. Dove è finito quel meraviglioso abbandonarsi all’immaginazione guidati dai grandi scrittori che tanto hanno insegnato agli esseri umani nei secoli scorsi? In quale palestra si allena oggi la mente dei ragazzi, dove impareranno a scavare, a guardare attraverso e al di là, a sollevare il velo superficiale per conoscere la realtà? Scarsa attenzione, poca capacità di concentrazione, assenza di empatia, disinteresse per il prossimo, indifferenza: sono tutte cose che la letteratura da sempre silenziosamente combatte e che adesso dilagano come un’epidemia. Si incolpano di questo smartphone e internet, i social, i media. Ma la disgregazione sociale e la povertà delle relazioni affettive hanno cause molto più potenti, complesse, e difficili da combattere.
Lo sanno bene Antonella Cilento e Sandra Petrignani. E Giuseppe Montesano, in chiusura, con amarezza e ironia, paragona la nostra situazione attuale a un romanzo sì, ma scritto male.