Doppio intervento per la bimba ferita nella sparatoria di Sant’Anastasia: ecco dove si è fermato il proiettile

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SANT’ANASTASIA – Rimossa la pallottola che si era fermata nello zigomo della bambina di 10 anni ferita accidentalmente insieme con i genitori mentre si trovava all’esterno di un bar in provincia di Napoli. Ne dà notizia il deputato Francesco Emilio Borrelli, che si è recato stanotte in ospedale, dopo aver parlato con il direttore sanitario dell’ospedale pediatrico Santobono, Rodolfo Conenna. La piccola dovrà essere sottoposta in giornata ad un altro intervento, è intubata ed in rianimazione ma i sanitari sono fiduciosi sull’evolversi delle sue condizioni.

“Reagire, però – aggiunge Borrelli – non vuol dire soltanto arrestare e condannare questi due criminali che hanno sparato, che chiediamo vengano presto individuati e condannati duramente, significa fare guerra al sistema camorra e non soltanto quando ci vanno di mezzo vittime innocenti. La reazione dello Stato non deve essere impulsiva e temporanea ma ragionata, calcolata e duratura. Soltanto così si possono davvero smantellare i clan e modificare quel tessuto sociale che consente la loro proliferazione”, ha concluso Borrelli.

“E’ stato un miracolo”

“Per chi è credente si può dire sicuramente che questa bambina di 10 anni è stata miracolata. Per chi non lo è si può dire che è stata veramente fortunata”. Lo dice il deputato Francesco Emilio Borrelli che ha parlato con il direttore del Santobono, l’ospedale pediatrico napoletano dove è stata portata la piccola ferita insieme con i genitori mentre stavano mangiando all’esterno di un bar di Sant’Anastasia finito nel mirino di due sconosciuti che hanno sparato all’impazzata. “Da quello che mi è stato detto – spiega Borrelli – il proiettile si è fermato allo zigomo e non ha raggiunto il cervello. La prognosi non è stata ancora sciolta e comunque la bambina dovrà essere sottoposta ad un delicato intervento chirurgico per rimuovere il proiettile”.

“Ormai . aggiunge Borrelli – si spara all’impazzata anche a caso senza preoccuparsi di colpire persone innocenti. Stiamo regredendo, sembra di fare un tuffo nel passato, in quegli anni ’80 dove la camorra dettava legge a suon di piombo e sangue – dichiarano Borrelli e Ines Barone, rappresentante territoriale del Sole che ride che si sono recati in ospedale – “lo Stato ora deve reagire e deve farlo con veemenza”.