Cambiano i tempi. Si susseguono le mode e si trasformano i costumi e perfino le abitudini consolidate. Non sempre, però, questi stravolgimenti portano a qualcosa di nuovo e di positivo. Al Casamale, cuore pulsante della comunità di Somma Vesuviana, per esempio, è diventato difficilissimo, se non addirittura impossibile, bere un caffè nei momenti topici della giornata e cioè a colazione e nella pausa del dopo pranzo.
Con un poco di fantasia si potrebbe dire che si è passati dall’epoca del caffè sospeso, esempio emblematico della solidarietà espressa dai napoletani ai più poveri, al caffè negato. Con caffè negato si vuole indicare la grande difficoltà che al Casamale si incontra per consumare l’ambita bevanda. L’unico bar disponibile nello storico borgo di Somma Vesuviana, infatti, apre non prima delle ore 9 e 9,30, chiude alle 13 per poi riaprire dopo le ore 17. Gli altri locali per strategie commerciali hanno deciso di destinare i pochi tavolini presenti alla moda più remunerativa degli spritz. Carmine Febbraro ed il fratello Vincenzo, titolari dell’omonimo bar al Casamale, che sono stati capaci di creare una grande movida, giurano che nelle ore topiche della giornata “Non ci sono clienti e perfino se il caffè fosse offerto gratis di mattina e nel dopo pranzo non ci sarebbe nessun consumatore”. Fatto sta che al Casamale bisogna rinunciare ad un rito sociale, ad un momento di aggregazione e ad un transfert culturale, riconosciuti in molte nazioni dell’Occidente. L’attenzione verso il caffè espresso italiano e verso i locali che nel corso dei secoli lo hanno promosso è così grande che sono state avviate le pratiche per il riconoscimento di questa bevanda da parte dell’Unesco come bene culturale e immateriale dell’Umanità.
La tazzina del caffè, infatti, ha un grande valore sociale. Il compianto Massimo Troisi in un suo film ricordava la tristezza delle persone che “Dispongono solo della caffettiera monouso, avendo perso la speranza che qualcuno possa andare a trovarli”. Questa bevanda irrinunciabile per il popolo napoletano assume anche un valore significativo nella risoluzione di controversie quando i contendenti, dopo aver discusso animatamente per un problema, si stringono la mano, affermando che “E’ fesseria da caffè”. Insomma la ‘tazzulella’, calda e profumata al punto giusto assume un significato importante nella nostra cultura e nella tradizione. Sarebbe un grave errore sostituire il caffè per emulare la moda dell’Happy hour, nata nei sobborghi britannici che è così negativa per le giovani generazioni. E anche vero che al Casamale mancano tante altre cose, strutture, infrastrutture e servizi ma con il caffè non si scherza. Speriamo che qualcuno possa porre dei correttivi perché rischiamo di rovinarci la reputazione.
(fonte foto:Stile.it)