Chello che è stato, è stato! Ricomincio da tre

0
620

Dopo 12058 giorni l’attesa è finalmente finita: il pareggio ad Udine per 1-1 consente al Napoli di laurearsi campione d’Italia con cinque giornate di anticipo. Dal 30 aprile 1990 la vita sportiva di un tifoso azzurro è stata un rollercoaster di emozioni; dall’addio di Maradona alle retrocessioni in Serie B e fino al fallimento, sono stati tantissimi i bocconi amari da ingoiare e anche quando poi, negli ultimi anni, ci sono stati momenti decisamente buoni, non sono mancate batoste che hanno messo a dura prova anche il tifoso più ottimista, dalla Supercoppa di Pechino allo scudetto perso in albergo del 2018. Tutta la speranza, la voglia di rivalsa è così esplosa alle 22:37, al triplice fischio dell’arbitro Abisso, con l’invasione di campo dei tifosi presenti alla Dacia Arena e i festeggiamenti partiti in ogni angolo del mondo in cui vi erano napoletani: scurdammoce ‘o ppassato, per dirla alla Massimo Ranieri, potrebbe essere la sintesi della serata di ieri.

Il titolo arriva nel modo forse più impensabile, dominando il campionato dall’inizio alla fine, senza lasciare scampo alle avversarie, date all’inizio per favorite: ancora una volta il calcio si dimostra essere una scienza inesatta. È lo scudetto di De Laurentiis, che in 19 anni ha costruito un modello di società (migliorabile comunque in vari aspetti) da far invidia e in un momento difficile ha avuto il coraggio di cambiare radicalmente passando a una gestione sostenibile.

È lo scudetto di Giuntoli, che con la sua attività di scouting ha trovato a costi contenuti calciatori come Kvara e Kim, sconosciuti all’inizio ma incredibilmente decisivi nel corso della stagione, rendendo la squadra molto più competitiva dell’anno scorso. È lo scudetto di Spalletti, che ha dato alla squadra un’anima e un’identità di gioco come pochi in Europa. È lo scudetto di tutta la squadra, da Meret a Osimhen, passando per chi ha giocato meno, facendosi trovare prontissimo nel momento del bisogno. Ma è anche lo scudetto di tutti quelli che hanno collaborato allo sviluppo di questo progetto, da Reja a Gattuso, da Calaiò ad Hamsik, Higuain, Insigne e Mertens.