Castello di Cisterna, polo industriale della pietra lavica

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Arte e tradizione si intrecciano a Castello di Cisterna con il convegno “le mulare, la pietrarsa e la tradizione”. 

È cosa buona e giusta valorizzare quelle che sono le peculiarità e le eccellenze di un paese, ma per farlo è necessario conoscere il patrimonio culturale.

È con questo obiettivo che la Pro Loco Castrum di Castello di Cisterna APS (associazione di promozione sociale) con la partecipazione dello storico dell’arte Mino Iorio e del Maestro scultore Luigi Minichino presentano “le mulare, la pietrarsa e la tradizione”. Un incontro che tenta la ricognizione di un quadro storico-artistico dei manufatti autenticamente riconducibili all’attività tipica della tradizione locale ovvero, la lavorazione della pietra lavica basale (detta anche pietrarsa), con l’intervento di esperti del settore scientifico come il dott. Mauro Di Vito Direttore INGV dell’osservatorio Vesuviano. Un percorso voluto fortemente da Luigi Minichino, zelante maestro e scultore della pietra, ultimo testimone diretto dell’antica arte locale, che conserva memoria dell’opera di una fitta generazione di maestri estrattori, scalpellini e scultori.

Il convegno si apre con l’intervento dello storico dell’arte Mino Iorio, che, per saggiare l’importanza del territorio, si sofferma sulla chiesa abbaziale di San Nicola.

“La chiesa nasce su una cava chiamata mulare (per tradizione mularella), che è il livello più profondo delle fondamenta dell’edificio religioso. L’unica cava tutt’oggi accessibile e visitabile è quella situata nelle profondità della chiesa” – spiega Mino Iorio.

Lo storico dell’arte, inoltre, mostra una carrellata di opere decorative e strutturali appartenenti ad edifici importanti e rappresentativi presenti nelle città di: Brusciano (Chiesa Santa Maria delle Grazie), Pomigliano d’Arco (Portale torre orologio), Mariglianella (complesso ex Monastero), Marigliano (Palazzo Cesarano) realizzati con la pietra lavica di Castello di Cisterna.

“Tutto questo fa pensare che a Cisterna c’era un polo industriale della Pietrarsa” – aggiunge Luigi Minichino.

All’evento era presente anche Don Filippo Ruggiero, il quale ha preso a cuore fin da subito il tentativo di intervenire per la valorizzazione della parrocchia e del territorio.

Ultimo, ma non per importanza è l’intervento del direttore Mauro di Vito.

“In qualità di Direttore INGV dell’osservatorio Vesuviano sono a disposizione per qualsiasi iniziativa di riconoscimento del territorio. La strada che state percorrendo è una strada importante per il paese, ed io sono con voi. Il sito di Castello di Cisterna è così importante che chiederò l’autorizzazione al parroco a installare una nostra stazione sismica, perché è un sito che dovrebbe rispondere molto bene. Sono piccoli segni che sicuramente coinvolgeranno tante persone che vogliono bene al proprio territorio”.