Castello di Cisterna, la scuola chiude per il caro bollette

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A pochi giorni dal suono della campanella, il sindaco di Castello di Cisterna sospende le attività scolastiche e didattiche del plesso “Sciascia”, per fronteggiare l’aumento delle tariffe di energia elettrica e gas. 

 

Il recente e notevole aumento delle tariffe di energia elettrica e gas sta producendo un forte incremento dei costi, su tutti i fronti. E così, anche in vista dell’inverno governi ed enti danno diversi consigli per aiutare i cittadini a ridurre i consumi. Purtroppo non basta. La corsa dei prezzi energetici sta mettendo a dura prova le attività commerciali: ristoranti, bar, pizzerie, imprese e persino scuole. Sì, scuole. Infatti, il sindaco di Castello di Cisterna, Aniello Rega, con l’ordinanza del 6 settembre, ha disposto il trasferimento delle attività didattiche e scolastiche del plesso “Sciascia”, sito in Via Giovanni XXIII, con la sola eccezione di quelle da svolgersi presso la palestra che resterà aperta. I bambini della scuola primaria, Sciascia, saranno accorpati agli studenti delle scuole medie, presso l’edificio De Gasperi.

Motivazione? Combattere il caro bollette. Tutto questo a soli pochi giorni dall’apertura delle scuole. Non potevano mancare i commenti delle mamme su Facebook, ovviamente, molto preoccupate al punto di chiedere il “nulla osta”.

Tutti sono a conoscenza del fatto che la realtà scolastica del paese presenta non poche difficoltà. Cisterna è da sempre vittima dello spopolamento e marginalizzazione..

La rabbia dei genitori

“Cisterna è il paese che non c’è. Poi si domandano, perché le mamme portano i loro ragazzi nei comuni confinanti, in particolare a Pomigliano”.

“Senza parole. I nostri figli sono e devono essere il futuro per Castello di Cisterna, solo le scuole sono rimaste come strutture pubbliche se non ci saranno gli iscritti e tutte noi chiediamo il “nulla osta” questo paese diventerà un paese fantasma… Con la speranza che il Sindaco cambi idea… I nostri bambini non possono condividere gli stessi spazi con dei ragazzi si troverebbero in serie difficoltà”.

“I bambini vanno via da Cisterna, proprio per salvaguardare i diritti dei nostri figli, quelli che io e molte altre persone in cinque anni non abbiamo avuto, il fatto che i bambini più piccoli vadano in un edificio con bambini più grandi è l’ultimo dei problemi riguardanti la scuola e l’istruzione, anche l’Omero ha medie ed elementari insieme e molte altre scuole, i problemi veri sono ben altri”.

“Tra non molto anche la casa comunale scomparirà così verremmo accorpati o da Pomigliano o da Brusciano.. che amarezza”.

 

(Fonte foto: facebook)