Riceviamo e pubblichiamo la nota di Coalizione Civica X Acerra
Sono 14 i parlamentari destinatari della lettera dei 7 Consiglieri comunali di Coalizione Civica X Acerra, tutti eletti nel collegio di Acerra, sia all’uninominale che al plurinominale: ai deputati Auriemma Carmela, Borrelli Francesco, Caramiello Alessandro, Patriarca Annarita, Rosato Ettore, Sarracino Marco, Schifone Marta, e ai senatori Aloisio Vincenza, Raffaele De Rosa, Dario Franceschini, Luigi Nave, Sergio Rastrelli, Matteo Renzi e Francesco Silvestro, viene chiesto un “rapido ed utile intervento quale rappresentante di questa comunità martire del disastro ambientale, affinché la giustizia ambientale possa vincere laddove altri interventi statali si sono rivelati inadeguati”.
La vicenda a cui si riferiscono i consiglieri comunali è quella degli imprenditori Pellini di Acerra, a cui sono stati ridati i beni sequestrati per 222 milioni di euro nonostante una sentenza passata in giudicato per danno ambientale.
“Gli scriventi consiglieri comunali, tutti espressione di liste civiche, – scrivono Casoria Giuseppe, Catapane Domenico, La Montagna Fausto, Maietta Salvatore, Messina Salvatore e Piatto Andrea – nel prendere atto delle iniziative già intraprese anche in sede parlamentare per chiarire le responsabilità dell’apparato giudiziario che hanno portato all’annullamento del sequestro di prevenzione, ritengono doveroso invitarLa, quale eletto del nostro collegio elettorale, ad assumere idonee iniziative anche nei confronti del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, per chiarire le ragioni per le quali, allo stato, nonostante la datata costituzione di parte civile, non risulta avviato il giudizio di quantificazione e liquidazione del danno ambientale. Tale omissione, oltre a volare la direttiva dell’Unione europea sul risarcimento del danno ambientale ed i principi del Trattato in materia ambientale costituirebbe grave responsabilità erariale e penale”.
Intanto per domani è convocato in seduta straordinaria il Consiglio comunale di Acerra, richiesto sempre dai 7 consiglieri comunali di Coalizione Civica, che hanno anche avviato un accesso agli atti del procedimento sia presso il Ministero dell’Ambiente che presso lo stesso Comune.