A due anni dall’insediamento dell’amministrazione guidata da Giuseppe Montanile, i consiglieri Giuseppina Sposito e Rocco Travaglino prendono le distanze ufficiallizzando la loro uscita dalla maggioranza. “Con l’amministrazione Montanile il ruolo del consigliere comunale è stato totalmente svuotato delle sue prerogative – affermano i consiglieri – inoltre, la mancata costituzione delle commissioni consiliari impedisce di fatto l’attività del consigliere comunale di proposta, verifica e controllo.”
Il 23 luglio 2020 i consiglieri comunali hanno ricevuto formale diffida dal Prefetto per approvare il rendiconto di gestione 2019, così come già avvenuto sia per il rendiconto 2018 che per il bilancio di previsione 2019. Per due anni consecutivi la relazione dei revisori dei conti è molto critica ma la cosa grave è che tutte le raccomandazioni fatte nella relazione al consuntivo 2018 sono state disattese tanto che le stesse raccomandazioni sono ripetute nella relazione al consuntivo 2019.
“L’inadeguatezza del sindaco a trattare la materia del bilancio è espressamente confermata dai Revisori dei conti – sottolineano Sposito e Travaglino – il sindaco continua a trattenere una delega così strategica come quella al bilancio; di fatto non c’è programmazione né controllo ed espone il comune a rischi contabili. Sono stati due anni di amministrazione vissuti in un clima di diffidenza e veleni”. L’attuale giunta manca di due figure strategiche come l’assessore al bilancio e all’igiene e servizi cimiteriali, inoltre si ricorda una pessima gestione della festa dei Gigli sfociata con il deterioramento dei rapporti con tutti i comitati, senza dimenticare il perduto finanziamento regionale per il 2019.
“Il sindaco vuole amministrare in totale solitudine – denunciano i consiglieri Sposito e Travaglino – cosa già grave perché antidemocratica, e concentra su di sé le responsabilità di una pessima amministrazione. Inoltre, evidenziamo ancora una volta l’inadeguatezza del presidente del consiglio comunale, che peraltro si è distinto, in negativo, anche aver usato un linguaggio scurrile e poco adatto al ruolo istituzionale che ricopre.”
Con l’abbandono della maggioranza dei consiglieri Giuseppina Sposito e Rocco Travaglino abbiamo un consiglio così composto: otto consiglieri di maggioranza sei consiglieri di opposizione e due gruppo misto. “Il voto del sindaco risulta determinante; in sostanza egli autoapprova la sua attività. In realtà – concludono i due consiglieri – con la transizione dei detti consiglieri verso il gruppo misto, consiglieri espressione di due liste che hanno raccolto in totale circa mille voti, nell’elettorato non vi è più una maggioranza e questo impone al sindaco quello che qui chiediamo, una presa d’atto: le dimissioni.”