Riflessioni su Donne e mafia e buona musica: sul borgo antico si testimonia e si canta la legalità
Nel cuore del Casamale qualcosa di importante e di alto spessore culturale e sociale si muove, regalando forti segnali di speranza e di miglioramento. All’ombra delle possenti e suggestive mura aragonesi del quartiere, da anni, in silenzio, lontano dai riflettori, lavorano quotidianamente associazioni culturali e sociali, quali l’arci, il centro ascolto, l’associazione Don Milani, il Torchio, il Comitato di Quartiere, l’associazione feste delle lucerne, l’associazione Antonio Seraponte, Gruppo Giovani e Musica, l’associazione Viviamo il Borgo, la Rete sociale per la legalità, promuovendo iniziative ed eventi volti alla valorizzazione e alla riqualificazione del centro storico, su cui da anni pesa l’indifferenza delle istituzioni.
La grande novità sta nel fatto che tutte queste associazioni, di cui fanno parte tantissimi giovani, hanno fatto un importante passo avanti e cioè hanno iniziato a fare rete, mettendo a disposizione della comunità competenze e risorse per un obiettivo comune: ridare lustro e dignità alla società civile del Casamale, alla sua storia, alle sue tradizioni, ai suoi culti. Da qui il senso della I Edizione dell’evento Terra Murata Festival che sta vedendo in prima linea l’impegno costante di giovani e meno giovani in un percorso culturale, artistico e musicale di grande rilevanza. Mostre fotografiche, tammurriate, concerti, mercatini di prodotti tipici, cinema, teatro, giornate dedicate all’ambiente, alla solidarietà e alla legalità: un cammino che attraversa e fa sosta in tutti i suggestivi vicoli del borgo, privilegiando l’affascinante giardino del Plesso di scuola primaria in via Ferrante D’Aragona.
È in questa straordinaria cornice naturale e storica che venerdì sera si è svolta la giornata della legalità, durante la quale le associazioni sociali, da Libera al Pioppo al Centro Ascolto alla Cooperativa Ottavia, hanno testimoniato il loro impegno quotidiano nel contrastare tutte le mafie, la camorra, tutte le forme di prepotenze che seminano dolore e sofferenza nei nostri territori. A partire dalla riflessione sul tema “donne e mafie”, Laura Pansini , coordinatrice del centro ascolto e della rete per la legalità, è riuscita a mettere a confronto esperti del settore e anche le scuole,una tra tutte il II Circolo Didattico diretto dalla Direttrice Rosaria Cetro,invitando la comunità a ricordare la figura di Rita Atria, giovane donna coraggiosa che decise di opporsi alla mafia fino a rinunciare ai suoi affetti e alla sua famiglia. Una storia quella di Rita che, secondo Salvatore Esposito, presidente Fics, va fatta conoscere ai giovani affinchè prendano ad esempio la determinazione e il coraggio di un ragazza che non ha voluto abbassare la testa di fronte all’illegalità.
Particolarmente commovente è stata la testimonianza di due giovani donne, Lucia di Mauro e Rosalba Beneventano, rispettivamente moglie di Mimmo Montanino e sorella di Mimmo Beneventano, due persone perbene di Ottaviano vittime innocenti della criminalità. Due donne distrutte dal dolore, due donne la cui vita è cambiata per sempre, due donne che forse non vivono ma sopravvivono e che nel farlo mantengono vivo il ricordo dei loro cari tenendo la schiena dritta e la testa alzata contro la criminalità. Due storie, che insieme a tante altre storie, trovano voce grazie all’aiuto della Fondazione Pol.i.s e alll’Associazione Libera, con il sostegno costante di Don Tonino Palmese e di Antonio D’Amore.
”Quando penso alla legalità- spiega Antonio D’Amore- penso ai giovani che manifestano lungo le strade indossando la maglietta di Libera; penso a donne come queste che alzano la voce contro la camorra; penso a chi protesta, come in questa città, contro il delirio di onnipotenza della politica locale,che pensa di fare dei beni pubblici dei beni privati; penso a chi ha il coraggio di denunciare chi è colluso con il malaffare; penso a chi non si arrende, a chi scende in campo per gli altri e con glia altri; a chi sfida il potere occulto e corrotto, a chi fa inchiesta e informa chiaramente la comunità”.
Il coraggio di informare, di far sapere e far conoscere, ovvero il giornalista- giornalista per eccellenza: Giancarlo Siani, il cui messaggio di speranza passa attraverso un interessante cortometraggio realizzato da Carla Maestro. Tra un intervento e l’altro, la serata, riuscita anche grazie alla disponibilità di Ciro Seraponte e del suo gruppo, è stata allietata dal gruppo R&Fusion e dal coro degli alunni del II Circolo didattico, che hanno “cantato” la legalità auspicando per Somma Vesuviana un futuro di pace e di speranza.