Su proposta dei lavoratori, Cgil, Cisl e Uil proclamano per domani il secondo sciopero. Domani, potrebbero chiudere i tre ipermercati di Afragola, Quarto e Avellino e i due supercoop di Napoli e S. Maria Capua Vetere.
L’incontro di ieri con i dirigenti di Unicoop Tirreno non soddisfa i lavoratori per cui si profila la seconda serrata degli Ipercoop della Campania nello spazio di soli dieci giorni (la prima risale ad appena il 25 e il 26 novembre scorsi ).
Dunque domani sarà sciopero negli Ipercoop della regione. E poi blocco dello straordinario: il 7 e l’8 dicembre, giorno dell’Immacolata. Obiettivo principale della protesta è di far saltare il lancio dell’operazione sottocosto, prevista proprio per domani dalla cooperativa toscana. Dopo il faccia a faccia con il responsabile relazioni esterne della coop di Vignale Riotorto, Raffaele Giannelli, tenuto nell’ipermercato di Afragola, i sindacati sono sempre più convinti che Unicoop voglia abbandonare Napoli e la Campania lasciando nelle mani di un imprenditore casertano della logistica i cinque impianti della grande distribuzione coop dislocati ad Afragola, Quarto, Avellino, Napoli-Arenaccia e Santa Maria Capua Vetere: 662 addetti dell’Ipercoop campana e circa 300 dell’indotto collegato.
“Giannelli – spiega Ferdinando Verde segretario regionale della Fisascat-Cisl – ci ha sostanzialmente detto che qui non si può continuare a perdere soldi e che per questo motivo stanno trattando con un privato. Il problema – aggiunge però Verde – è che non ci vogliono chiarire questa trattativa per cui la mancata trasparenza ci fa paura”. “Ma ci hanno confessato – riferisce Peppe Metitiero segretario regionale della Filcams-Cgil – che una quota di Ipercoop Campania, non si sa se il 49 o il 51 per cento, andrà al privato”. L’assemblea dei lavoratori scaturita nel pomeriggio di ieri a seguito delle notizie giunte dalla riunione con Unicoop è stata di quelle infuocate.
Alcune delegate aziendali hanno premuto per lo sciopero a oltranza o, almeno, a partire da domani e fino a sabato compreso. “Una coop cede personale uomini e mezzi a un privato, tra l’altro arrestato per bancarotta: ma dove s’è visto mai ? Così prima ci toglieranno tutti i diritti e poi ci licenzieranno, lentamente”, la posizione espressa dai lavoratori. Alla riunione hanno partecipato anche gli addetti dell’impresa di pulizie. “Siamo un centinaio – hanno raccontato – saremo i primi a essere estromessi”.