Multiculturalità e integralismi in uno scenario caratterizzato da spinte contrastanti e autentiche: l” Action Learning. Di Annamaria Franzoni
La nostra società, anche se in modo geograficamente distinto, accoglie un numero sempre crescente di stranieri, i quali, aldilà delle modalità di accoglienza e cura messe in campo, presentano un alto tasso di disagio, ripetenze, mancato inserimento nei circuiti socio-culturali di buon livello, integrandosi con i livelli più bassi della nostra società e ingrossando le fila del disagio e del degrado ai margini della società. Ecco quindi che, in tale realtà, la scuola svolge un ruolo di grande spessore che le impone di porsi come mission la sensibilizzazione delle giovani generazioni verso l’innovazione e il cambiamento attraverso un diverso approccio alla diversità e alla valorizzazione di una problematizzazione della realtà.
Certamente, un contributo alla realizzazione di tale scopo può nascere da un approccio metodologico costruttivista che educhi il giovane formandolo al confronto e alla comparazione attraverso una mediazione didattica centrata sulla problematizzazione della realtà più prossima all’allievo favorendo l’acquisizione della conoscenza dell’altro attraverso un processo di assimilazione e accomodamento che caratterizza, come Piaget ci insegna, lo sviluppo del pensiero.
Nella logica dell’autonomia si può allora provare ad individuare i nuclei tematici e le problematiche inerenti al tessuto territoriale nel quale la scuola è inserita, per favorire l’incontro tra le diverse ipotesi che lo scenario complesso gli presenta e per sollecitare scelte consapevoli dopo una approfondita e sinergica interpretazione dei fatti e dei fenomeni culturali che la rapida evoluzione sociale gli pone.
L’autonomia attribuita alle scuole consente di far emergere i livelli decisionali e le scelte funzionali alla contestualizzazione del Piano dell’Offerta Formativa, alla personalizzazione dei Piani di Studio e alla flessibilità dell’organizzazione didattica. A tal proposito il team dei docenti in sinergia con le forze del territorio ha un ruolo fondamentale nella costruzione di questo processo: la scuola, così, rendendosi interprete dei fenomeni registrati, analizzati e affrontati può sperimentarsi nell’assumere quella funzione orientativa dell’azione e badare che essa sia congruente con le risorse interne ed esterne alla scuola. L’Action Learning può essere tra le strategie che favoriscano tale processo: essa, infatti, basandosi sull’esperienza consente ai partecipanti di imparare da e insieme agli altri.
Attraverso l’Action Learning anche il giovane proveniente da cultura diversa impara ad agire efficacemente partendo dall’analisi e dall’interpretazione della propria dell’altrui esperienza con l’obiettivo di identificare il processo che ha generato l’apprendimento.
É tuttavia necessario che vengano rispettate le seguenti caratteristiche: che gli allievi siano chiamati ad agire in contesti reali e non simulati, che il lavoro programmato coinvolga tutti e ciascuno e che l’attenzione sia rivolta ai processi di apprendimento e non solo alle azioni compiute e/o ai risultati.
Inoltre è necessario operare una riflessione condivisa in quanto affinché ci sia apprendimento c’è bisogno di riflettere su tale esperienza, per identificare esattamente che cosa abbiamo imparato, per interiorizzare gli insegnamenti e riciclarli in contesti nuovi e diversi.