IL LAVORO DI CHI LOTTA CONTRO LA DISPERSIONE SCOLASTICA

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    I ragazzi della Scuola Media “C. Poerio” di Napoli, si preparano a diventare cittadini responsabili lavorando con le associazioni che si curano dei minori a rischio. Si fanno sentire i tagli al Terzo Settore. Di Annamaria Franzoni

    Tra le finalità principali dell’iniziativa “LE(g)ALI AL SUD: UN PROGETTO PER LA LEGALITÀ IN OGNI SCUOLA” la Scuola Media Statale Carlo Poerio di Napoli, diretta dalla Dott.ssa Daniela Paparella, si è posta la promozione, nei suoi giovani allievi, del principio della “responsabilità partecipativa” alla vita della comunità di appartenenza, attraverso esperienze che educhino al confronto e al rispetto di se stessi e degli gli altri, che favoriscano l’interiorizzazione delle norme del buon vivere civile, che rafforzino la consapevolezza ed il grande valore di essere cittadini liberi in grado di pensare e di scegliere, mediante modalità “informali” di apprendimento.

    Il progetto, pur articolandosi in due tematiche distinte (‘lo sguardo dentro e intorno’ e ‘il processo nella giungla’) e con due gruppi di giovani delle prime classi distinti, persegue i medesimi obiettivi formativi, per cui, trascorsi i primi incontri spesi per l’accoglienza, la conoscenza, il consolidamento dei singoli gruppi e la costruzione partecipata del percorso, si è ben pensato di svolgere un’attività condivisa fuori dalle pareti scolastiche presso una delle Cooperative sociali partenariate con la fondazione Alessandro Pavesi.

    La scelta è ricaduta sulla Società Cooperativa INLUSIO e la cooperativa sociale, “IL TAPPETO DI IQBAL”, rappresentate da Bruno e Giovanni Savino che si inseriscono nel contesto di Barra, San Giovanni a Teduccio e Ponticelli lavorando contro la dispersione scolastica attraverso un servizio quotidiano di assistenza ai bambini.

    Giovedì scorso (17 febbraio, ndr) alle ore 13.00, siamo partiti in autobus dalla sede scolastica della Poerio, sita in C.so V. Emanuele, alla volta di via Ciccarelli a Barra e tra gli sguardi incuriositi e talvolta attoniti dei giovani adolescenti della I municipalità di Napoli siamo entrati nella sede dell’Associazione Inlusio dove siamo stati calorosamente accolti da Giovanni Savino e dal suo staff di giovani collaboratori. Giovanni, a cui abbiamo chiesto di raccontarci le caratteristiche del quartiere nel quale ci trovavamo e il ruolo che all’interno di esso l’associazione svolge ci ha raccontato che il quartiere di Barra ha la percentuale di giovani più alta di Napoli e tra le più alte d’Italia, ma, malgrado ciò, l’amministrazione investe solo ed esclusivamente nel settore anziani.

    È un quartiere ad alto tasso di disoccupazione e martoriato dalla criminalità organizzata che regna indisturbata nelle menti dei giovani. Il degrado è ovunque e la totale mancanza di centri aggregativi e di servizi pongono questi bambini al costante rischio. Ed è questa la parola che si associa alle giovani speranze di questi ragazzi. “Minori a Rischio”. La cooperativa INLUSIO si inserisce in questo contesto provando quotidianamente ad offrire opportunità a questi bambini assistendoli in regime semiconvittuale per la Fondazione Banco di Napoli Assistenza all’Infanzia.

    Gli alunni della C. Poerio hanno ascoltato con grande attenzione ed hanno condiviso, dopo aver assistito al film“Voci dal Buio” vincitore del primo premio a Giffoni Film Festival 2009 e del premio miglior Film Europeo 2010 in Armenia, un pomeriggio di giochi tesi ad incoraggiare e sostenere la libertà di espressione, favorire la socializzazione tra i componenti dei variegati gruppi tra giochi di presentazione, musica, canzoni, scenette e giocolerie di vario genere, con i 24 bambini ospiti pomeridiani dell’ass. Inlusio.

    Giovanni Savino ci riferisce che, al mattino, con un servizio di navetta, vengono prelevati dalle proprie abitazioni e accompagnati a scuola dove poi vengono presi all’uscita per essere portati nel centro di Via Ciccarelli 23, direttamente confinante con una delle famiglie camorristiche più violente ovvero gli Aprea, di Giovanni Aprea detto “Pont e curtiello” responsabile della strage del bar Sayonara di Ponticelli del 1989.
    Nella sede che ci ha ospitato quindi i bambini usufruiscono di un pasto con mensa interna che vede il presidente Bruno Savino e sua madre la Maestra Mimma Troise ai fornelli. In sala collabora Carletto protagonista del film “Voci dal Buio”: Giovanni ce lo presenta facendolo entrare in sala come una star tra gli applausi degli ospiti in sala. Ci racconta , inoltre, che Carlo è inoltre il protagonista delle vicende del libro di Giuseppe Carrisi coscritto con Giovanni Savino “Gioventù Camorrista”, strappato come “perla ai porci” e avviato in un percorso di professionalizzazione lavorativa.

    Il pomeriggio è dedicato al recupero scolastico e attività concentrate sul benessere in collaborazione con il Tappeto di Iqbal in Teatroterapia tenuto dalla dottoressa Monica Paolillo, in Clownerie e benessere della risata, fiaboterapia, Cinematerapia e Trampoleria e Circo tenuti da Giovanni Savino. Le attività sono allargate gratuitamente anche ad altri 26 bambini portando la platea a 50 bambini che attualmente non ricevono alcuna assistenza per l’assenza di progettualità da parte del Comune di Napoli che ha abbandonato totalmente il terzo settore sociale. Alle 17,00 si chiude l’attività in-door di Inlusio e la cooperativa Il Tappeto di Iqbal intercetta quelli che chiama “Randagi” ovvero 30 ragazzi di Barra e Ponticelli senza alcuna assistenza con attività circensi nel progetto “Io circo per Ridere” sempre in collaborazione con INLUSIO che gestisce i campetti di calcio e basket per due volte presso il nuovo Rione Santa Rosa di Ponticelli.

    Alle 20,00 si rientra al centro INLUSIO dove un gruppo di giovani, tra cui Carlo e tanti distratti al sistema criminale, frequentano una compagnia teatrale di teatro civile “Stultifera Navis” per la preparazione di spettacoli teatrali che denunciano la loro realtà.
    Il Sabato il tappeto di Iqbal con Giovanni Savino sostiene la Cielito Lindo, associazione di giovani gocolieri e trampolieri presso gli spazi di INLUSIO nella preparazione di attività circensi e di animazione. Spesso l’utenza coinvolta è propria formata dai figli del sistema criminale. Lo spirito è la “RESISTENZA” ovvero la voglia di resistere malgrado tutto. La forte collaborazione con le scuole di circo toscane e le istituzioni Pisane sono monito per andare avanti. Lavorare con questi ragazzi è indispensabile perchè saranno i cittadini di domani.
    Ho chiesto allora a Giovanni che ruolo potesse avere questa giornata vissuta con noi e quale valenza egli gli attribuisse.

    “Il progetto con la Poerio che vede lo scambio e l’incontro di questi ragazzi con quelli definiti “della classe bene” di Napoli assume una valenza di tutto rilievo in quanto sensibilizzando la probabile classe dirigente di domani si può tentare di chiudere il cerchio. L’incontro di oggi presso la Coop Inlusio è stato importante in quanto ha permesso di far conoscere una “Bombay” a pochi Km da casa propria. Attraverso il filmato “Voci dal Buio” hanno conosciuto l’esistenza dei Bipiani ovvero case di “amianto scaduto” da 10 anni e li nascoste dal terremoto del 1980 dove 400 invisibili muoiono in frigoriferi d’inverno e forni d’estate, senza servizi, senza civiltà. Hanno saputo quanto per queste persone il sistema criminale della Camorra è una risorsa perchè a differenza dello stato la Camorra è veramente organizzata”.

    “La cooperativa Inlusio e il Tappeto di Iqbal tutti i giorni vanno avanti con fondi minimi e spesso con tanti ritardi ma convinti che solo “accarezzando un bambino avremo domani un mondo in cui valga la pena vivere”. Parafrasando Benasayang, viviamo l’epoca delle passioni tristi ed è indispensabile lavorare al riappassionare queste giovani speranze. Inlusio e il tappeto di Iqbal sono interlocutori ricercati dalle scuole come la Rodinò che vede nella sua platea studentesca tra i più difficili minori. È il quartiere del Progetto Chance e degli educatori della Cooperativa il Tappeto di Iqbal che la Regione Campania ha deciso di chiudere malgrado i tanti successi raggiunti. L’incontro tra questi bambini di diverse “Caste” è linfa vitale per le speranze della nostra città. Certo ai bambini di Barra manca tutto quello che un bambino della Poerio definirebbe normale. Ma è su questo concetto di “quale normalità” che questi incontri potrebbero aiutare a destrutturare la “normalità” per rendersi conto di quanto sia difficile oggi definire normale l’essere bambini, o almeno volersi difendere dalla negazione dell’infanzia”.

    L’idea è quella di bambini che si incontrano in acqua al mare o in spiaggia, lontani dall’ombrellone di famiglia, con solo il costume e quindi nudi di tutte quelle maschere e strutture. Si mostrano bambini liberi di poter scavare una buca insieme nella ricerca dell’acqua, e si sa che la soddisfazione una volta raggiunta non ha differenza di luogo, razza, religione. È semplicemente fantasmagorico e meraviglioso e tutto con la semplicità di un gesto della mano che scava infondo senza farsi domande”.

    OSSERVATORIO ADOLESCENTI