Donne sull’orlo di una crisi di nervi

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Sintesi matura dell’Almodovar più irriverente e candidato all’Oscar, Donne sull’orlo di una crisi di nervi è il primo capolavoro del regista spagnolo.

È il 1988 e Pedro Almodovar ha già sei lungometraggi alle spalle. I primi due talmente trash da diventare negli anni dei cult (Pepi, Luci e Bom e le altre ragazze del mucchio e Labirinto di Passioni), poi una storia sgangherata in un convento di suore pazze (L’indiscreto fascino del peccato) e infine tre opere più mature, tra farsa e melodramma (Che ho fatto io per meritare questo?, Matador e La legge del desiderio).

In queste ultime tre, in particolare, già è chiaro quale sarà il tocco caratteristico di Almodovar: condire la tradizione del (melo)dramma più popolare (donne tradite, famiglie proletarie, amori e morte, tra chiese e corride) con l’esagerazione e l’ironia. Nel farlo Almodovar, forse inconsapevolmente, diventa il testimone del miscuglio tra la Spagna vecchia e quella nuova, senza contrapposizioni, ma con uno scivolare naturale dell’una verso l’altra. Un regista pieno di talento in grado di fotografare i tempi, i luoghi e i loro cambiamenti.
Quello che manca al primo Almodovar è la forza di tenere le redini della storia dall’inizio alla fine. Le trame sono sgangherate e spesso illogiche, le azioni dei personaggi affidate ad un’alta dose di casualità. È un disordine narrativo in parte funzionale alla natura caricaturale dei film, ma dosato male.

Donne sull’orlo di una crisi di nervi mostra il raggiungimento della maturità. Chiude la prima stagione e ne apre una nuova, restando tra i capolavori del regista. Più attento alla psicologia dei personaggi e con meno trovate assurde, il settimo film di Almodovar ha i toni della commedia brillante, strutturata come un’opera teatrale e girata quasi completamente in un attico di Madrid.
Dalle vecchie opere Almodovar riprende spunti e situazioni. Al centro della storia troviamo Pepa (Carmen Maura), una donna sola e tradita, che cerca disperatamente di mettersi in contatto con l’uomo che ama e che “divide” con altre due donne. Attorno a lei e al suo appartamento si muovono una coppia di fidanzati in cerca di casa, un’amica coinvolta in un intrigo internazionale, l’ex pazza dell’uomo. Equivoci, inganni, dialoghi serrati e divertenti danno al film un ritmo frenetico, quasi stordente.

In Donne sull’orlo di una crisi di nervi il talento alla telecamera di Almodovar lascia senza fiato, con alcune sequenze entrate nella storia del cinema. La splendida registrazione in sala di doppiaggio che si sovrappone alla storia personale dei due protagonisti, il look da assassina della rivale di Carmen Maura e la sua folle corsa in moto, l’incendio in camera da letto, il gazpacho “avvelenato”…le sequenze o le singole immagini diventate icone non si contano.
Accanto a questa straordinaria vena visiva e alla sceneggiatura efficace, Almodovar riesce anche a tenere a bada le esagerazioni. Non che la storia segua sempre una logica ineccepibile; il complotto terroristico del quale rimane vittima l’amica di Carmen Maura è ai limiti. Ma si tratta di dettagli che cedono il passo di fronte alla bravura del regista nell’abbozzare almeno tre ritratti di donna indimenticabili.

Perché – e questa è la vera svolta – l’altissima qualità della confezione e il talento nella messinscena di Almodovar sono messi al servizio di una storia di donne tradite, deboli e nevrotiche, in un mondo di uomini bugiardi e inetti. Questa commedia – elegante e leggera – ci lascia incollati allo schermo per 90 minuti, divertiti per le situazioni rocambolesche, trascinati da dialoghi e scene indimenticabili. E ci fa anche provare affetto per Pepa, una delle grandi eroine del cinema almodovariano, mentre la guardiamo tra sorrisi e lacrime e facciamo nostre sia la sua instabilità sia la sua tenacia.

Donne sull’orlo di una crisi di nervi è una commedia perfetta che miscela quasi tutti gli ingredienti del cinema almodovariano e li porta ad un nuovo livello. Da questo straordinario film parte l’avventura del regista spagnolo che incanterà il mondo.
Regia di Pedro Almodovar, con Carmen Maura, Antonio Banderas, Julieta Serrano, Rossy De Palma, Maria Barranco
Genere
: commedia
Durata: 90 minuti
Voto: 8/10
(Fonte foto: Rete Internet)

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