DIALOGO EDUCATIVO DOCENTE-ALLIEVO PER VALORIZZARE I TALENTI

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La ricerca di strategie operative fondate sul dialogo educativo docente – allievo per la valorizzazione delle abilità e dei talenti. Come si muove oggi la scuola. Di Annamaria Franzoni

La crescita della scuola, quale risposta ai mutamenti sociali in essere, è un processo inarrestabile pur se difficile e complesso, promosso da numerosi docenti impegnati su terreni sconnessi, che, basandosi sulla loro esperienza e competenza, costruiscono o si sforzano di costruire un rapporto empatico con gli allievi impostando una nuova relazione didattica, scoprendo nuove soluzioni ai problemi dell’apprendimento, ricercando “buone pratiche”, inventando nuove attività e metodologie d’azione, organizzando laboratori….

Infatti, la sfida che la scuola deve affrontare e saper sostenere oggi, quale istituzione formale, consiste nella ricerca di strategie operative fondate sulla comunicazione e sulla sinergia delle risorse e nella diffusione capillare e pervasiva di nuove logiche di relazione tra allievi e docenti, fondate sul dialogo e sulla valorizzazione delle abilità e dei talenti personali. Le esperienze svolte nel corso della mia carriera mi hanno insegnato che la vera sfida che la scuola oggi deve affrontare è il conseguimento di un rapporto congruo tra efficacia di scelte educative ed efficienza della gestione scolastica, coerente con gli obiettivi dell’Unione Europea che ci chiede in modo chiaro e inequivocabile di diventare una società basata sulla “conoscenza più dinamica e competitiva del mondo”.

Per raggiungere tale obiettivo è indispensabile realizzare un modello favorevole di apprendimento attivo e consapevole attraverso il quale l’allievo possa sperimentare modalità di insegnamento-apprendimento ponendosi in veste di costruttore e protagonista del proprio processo di crescita e formazione. Particolare cura va, pertanto, rivolta all’ambiente di apprendimento, fondamentale per creare una condizione di “appetenza conoscitiva” che nasca da una situazione emozionale favorita dall’accoglienza, dalla protezione, dalla cura educativa, dall’interazione con l’altro, dalla condivisione e dalla cooperazione.

Rispetto all’insegnamento tradizionale, che predilige il metodo trasmissivo, che propone un rigido curriculum e che vede nell’insegnante l’unico depositario della trasmissione della conoscenza, l’allievo diviene attore, artefice e protagonista della propria conoscenza ed il docente animatore, facilitatore e promotore della conoscenza. Attuando, quindi , una didattica meta cognitiva si può offrire all’alunno l’opportunità di costruire le proprie conoscenze, competenze e capacità, conseguire un metodo di studio e di ricerca critico, imparare ad interpretare, organizzare le informazioni, ristrutturare le informazioni ricevute in classe e nell’ambiente di vita, sia naturale che sociale, praticare e interiorizzare la partecipazione, la collaborazione e la condivisione del lavoro, riflettere su questi processi, per diventare sempre più autonomi nell’affrontare situazioni nuove di apprendimento.

È nella fase della progettazione che ogni singola scuola può impegnarsi a favorire tale processo che diviene così un valore aggiunto finalizzato alla realizzazione di un progetto che coordini e coniughi il lavoro interno svolto dall’istituzione scolastica con quello che si svolge nel chiuso della casa in cui il nostro giovane vive e le richieste dell’attuale società in ordine al soddisfacimento del diritto allo studio.

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