Anticamorra, a Pomigliano la carica dei settemila

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Ieri migliaia di studenti in corteo nella città delle fabbriche alla manifestazione organizzata contro il racket nella giornata dedicata a don Peppino Diana.

 Ieri il corteo anticamorra dei settemila di Pomigliano. Settemila tra studenti del territorio delle grandi fabbriche e i loro docenti e presidi nella manifestazione antiracket promossa a Pomigliano in occasione del diciannovesimo anniversario della morte di don Peppino Diana. Una partecipazione massiccia nella città delle industrie in crisi.

Ma si è fatta sentire l’assenza dei più adulti, dei genitori dei giovani che hanno riempito strade e piazze e degli stessi commercianti per i quali è stata organizzata la manifestazione. Esercenti che si sono a stento limitati a osservare dai loro negozi. C’erano comunque gli attivisti del Caip, l’associazione dei piccoli negozianti. Defezioni a parte lo sguardo d’insieme del corteo di ieri è stato davvero di quelli spettacolari. Sembrava non avesse fine il serpentone formato dai ragazzi delle scuole superiori e dell’obbligo della zona. Giovani sopraggiunti da Pomigliano, Acerra, Casalnuovo, Sant’Anastasia, Castello di Cisterna. I più piccoli, bimbi delle scuole elementari, tenevano nelle mani dei palloncini bianchi, che hanno poi fatto volare in piazza Primavera, tappa finale del corteo.

Qui si sono avvicendati dal palco esponenti delle istituzioni, delle forze dell’ordine, il presidente dell’associazione antiracket Domenico Noviello, Salvatore Cantone, il parroco della chiesa madre di san Felice, don Peppino Gambardella. “Esprimete la vostra ferma volontà a non sottoporvi alle prepotenze della criminalità organizzata”, l’appello del colonnello Francesco Gargaro, comandante del gruppo carabinieri di Castello di Cisterna. Quindi, l’esortazione del vicequestore Vincenzo Gioia, dirigente del commissariato di Acerra: “La camorra nelle nostre zone c’è ma noi siamo la stragrande maggioranza degli onesti che possono sconfiggerla: soltanto insieme potremo farcela”. Silvana Fucito, responsabile delle associazioni antiracket di Napoli, si è poi lasciata andare all’emozione con un “ siete bellissimi ” urlato dal microfono.

E il sindaco di Pomigliano, Raffaele Russo, nel sottolineare “la forza dei lavoratori del territorio delle grandi fabbriche, vero vaccino contro il male della criminalità” ha in qualche modo ricordato l’intervento pronunciato la sera prima, in un convegno preparatorio con Tano Grasso, presidente emerito del Fai. Un evento nel corso del quale il colonnello Marco Minicucci, comandante provinciale dei carabinieri, ha pronunciato parole importanti: “Chi dice che la mafia a Pomigliano non esiste è cieco, ha paura di guardarsi indietro: sono persone che si sono lavate le mani, perché non è ancora accaduto a loro e quindi non è cosa loro”.