Il Pdl critica la scelta di celebrare la prima seduta nello stesso giorno e alla stessa ora in cui sarà in città il Prefetto di Napoli. Critiche anche da parte del Pd.
«La scelta di far celebrare il primo Consiglio Comunale post elezioni, nello stesso giorno e nella stessa ora in cui ci saranno ad Acerra Prefetto di Napoli ed altre istituzioni, da parte del neosindaco Raffaele Lettieri è assolutamente inopportuna, provocatoria ed infelice».
E’ quanto dichiara in una nota il coordinamento del Popolo della Libertà di Acerra. «La scelta di Lettieri di celebrare il consiglio giovedì, mentre al Teatro Italia è in corso una manifestazione sulla legalità, nel ricordo dei giudici Falcone e Borsellino ed alla presenza di Sua Eccellenza il Prefetto di Napoli, la dice lunga su quanto sia alto il suo senso di istituzione e di rappresentante dell’intera comunità acerrana – continua la nota – . Acerra non può iniziare il suo nuovo percorso politico-amministrativo con gesti da campagna elettorale che sono un vero e proprio schiaffo alle Istituzioni dello Stato; cominciamo male, nonostante comunicati ed atteggiamenti distensivi di sola facciata».
Per il Pd: «Il rispetto delle norme e delle procedure regolamentari è un presidio importante per la democrazia e la vita delle istituzioni locali. Richiamare l’attenzione sull’ordine del giorno predisposto dal Sindaco, per le evidenti forzature alla leggi e ai regolamenti comunali, è doveroso per quanti attribuiscono alla rappresentanza popolare un valore reale e un significato assoluto. Per il Partito Democratico non si tratta, quindi, di evocare astrattamente il valore del principio di legalità, non si tratta di una rincorsa sterile a formalismi burocratici, si tratta semplicemente della dignità e del rilievo che ha il Consiglio Comunale nel momento solenne del proprio insediamento».
La legge e i regolamenti comunali sono assolutamente incontrovertibili – continuano i democratici – sulla cadenza e gli adempimenti del primo Consiglio Comunale: prima la convalida degli eletti ai sensi dell’art. 41 del Testo Unico, poi, in successione, l’elezione del Presidente e dell’Ufficio di presidenza, ai sensi dell’art. 4 del Regolamento del Consiglio Comunale.
«Il Sindaco non può non sapere. Alcune settimane addietro, nel provvedimento con il quale ha nominato la Giunta, ha citato una sentenza del Consiglio di Stato, la n. 4694/2006, nella quale è stato chiarito che i pieni poteri del Sindaco sorgono all’atto della proclamazione, mentre il giuramento, per quanto solenne e rilevante, non è costitutivo di poteri».
Infine, il Partito Democratico si chiede perché il Sindaco, in spregio a quanto stabilito dalla norma, abbia voluto accorpare, in un unico punto dell’ordine del giorno, la comunicazione della Giunta Comunale, ancora priva di un assessore in fuga da Acerra, e la presentazione delle linee programmatiche.
«I Consiglieri Comunali, dopo essere stati estromessi dalla Casa Comunale e dopo un ordine del giorno costruito in evidente contrasto con le prerogative che la legge riconosce al loro status, farebbero bene a interrogarsi sull’idea che il Sindaco abbia concretamente del Consiglio Comunale e della sua funzione. Se non sono semplicemente strafalcioni – conclude la nota del Pd – , il Sindaco rifletta seriamente sull’idea di asservire il Consiglio Comunale alle proprie convenienze: è un miope tentativo che nasconde debolezza e cattiva coscienza politica».