Ricorderemo la notte del 7 settembre 2022 a lungo, perché inaspettata, unica, spettacolare.
Le uscite europee sono sempre particolari, le luci, i suoni, le sensazioni sono diverse, e spesso lo è anche il risultato, perché ti trovi davanti il meglio d’Europa. Ma la prima del Napoli nella Champions 2022-2023 è un qualcosa di unico, che comincia a disegnarsi dopo pochi minuti. Si palesa grazie all’aggressività azzurra, che permette ad Osimhen di centrare un palo. C’è qualcosa nella retroguardia dei rossi di Klopp che non va come deve. E infatti assistiamo ad una partita che sembra mostrarci valori invertiti, il Napoli è sicuro, deciso, domina il centrocampo, difende senza esitazioni e trova gli spazi giusti, è Europeo. Dall’altro lato vediamo inefficienza e superficialità. Il Napoli arriva con facilità nell’area avversaria, e il Liverpool è incerto nella sua area. I centrali di Klopp e i compagni di reparto si fanno infilare facilmente. Il Napoli sblocca su rigore, è un ottimo Zielinski a finalizzare. Il raddoppio non ci dovrebbe far aspettare troppo, ma Koulibaly fallisce un rigore che si era procurato in velocità. Alla mezzora un’altra dormita e il Napoli buca la difesa avversaria con Anguissa, dominante a centrocampo. Ma non saranno solo i tifosi azzurri a ricordare la serata al Maradona, perché certi momenti, certi eventi, come l’ingresso anticipato ed un facile gol da solo davanti alla porta, possono cambiare la vita di un ventisettenne che si affaccia solo ora sul palco più bello. Vedere Simeone in lacrime per aver realizzato il suo sogno, mentre bacia il suo tatuaggio champions fatto a 14 anni, è un momento di bellezza unica. Lo serve Kvara, inarrestabile sulla sua fascia. La partita si chiude con il secondo gol di Zielinski, che con il tuo tocco pregiato buca Alisson. Ma arriva al momento giusto il gol della bandiera avversario, per tenere all’erta gli uomini di Spalletti: “attenti ragazzi”. Finisce sul 4-1.
A fine partita mi sono detto: “è stata una vittoria troppo bella per essere vera”. Mi sbagliavo, avrei dovuto dire “è stata una vittoria troppo bella per non essere vera”. Non è stato un sogno, ma una tappa del percorso di una squadra che senz’altro non è priva di difetti che si manifesteranno presto, ma che dovrà utilizzare le sensazioni positive di questa partita per continuare a costruire, in vista di presunte facili partite che nasconderanno grandi insidie.