Somma Vesuviana, il confronto/2: le risposte sulla futura giunta e l’appello al voto

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Ciro Sannino, Pasquale Piccolo, Salvatore Rianna, Salvatore Di Sarno e Celestino Allocca

Due sole domande da parte dei giornalisti: una sulla «libertà» di ciascuno dei cinque aspiranti primi cittadini, l’altra sull’eventualità di avvicinare il centro alle periferie con – eventualmente- consigli comunali itineranti. E poi l’appello al voto, tre minuti concessi a ciascun candidato sindaco.

Visto il frequente ricorso alle urne per Somma Vesuviana negli ultimi undici anni, la domanda era scontata ma non peregrina: «Con quali criteri sceglierete gli assessori e siete certi di poter avere, nella scelta, le mani libere?».

Salvatore Rianna

Salvatore Rianna: «Mani libere, liberissime come non le abbiamo mai avute. Abbiamo scelto mesi fa di non chiuderci in qualche stanza a fare trattative, creando invece una squadra che possa dare risposte alla gente. La competenza, nella scelta degli assessori, è un dato scontato, spero di avere con me alcune persone che hanno già dato disponibilità a servire la città e che abbiano una sola missione: Somma, Somma, Somma».

Salvatore Di Sarno

Salvatore Di Sarno: «Svolta Popolare nasce proprio per questo: una svolta. Per essere fedeli a null’altro che alle nostre idee. Gli assessori saranno di Somma Vesuviana, salvo alcune eccezioni e deroghe che ci consentano di avere in giunta personalità di alto profilo che possano instaurare sinergie con organi sovracomunali. Ben vengano i cittadini sommesi, ma senza ricatti perché finirebbe male. Sarò libero di scegliere, magari tra una rosa di nomi, e lo farò optando per competenza e umiltà: i miei assessori lavoreranno come un padre di famiglia che la sera deve portare i soldi a casa».

Celestino Allocca

Celestino Allocca: «Io ho già dimostrato che le mie mani sono libere, con i «no» che ho saputo dire al momento opportuno. La squadra la formerò io stesso e gli assessori saranno tutti cittadini di Somma Vesuviana. Dovranno inoltre, almeno due volte al mese, relazionare del loro operato in consiglio comunale, al cospetto dei cittadini».

 

Ciro Sannino

Ciro Sannino: «Chi sceglie di avere con sé sei o quattro liste, dovrà comunque dar conto. Io ho le mani liberissime, sceglierò da solo e lo farò per competenza. Al Comune ci devono essere persone che ne capiscono, non capibastone. Esperti sommesi li accoglierò con piacere ma non avrò problemi a nominare un assessore che non sia cittadino di Somma, se servirà. Io stesso sarò il primo ad essere messo alla prova».

 

Pasquale Piccolo

Pasquale Piccolo: «Se siamo qui, in campagna elettorale e in procinto di andare al voto con due anni e mezzo di anticipo, è proprio perché ho dimostrato di non essere attaccato alla poltrona: si va alle urne perché intendo avere le mani libere. Commisi un errore nel 2014, accettando il sostegno di liste eterogenee, stavolta non è così e presenterò i miei assessori prima del ballottaggio, sottoponendo agli elettori la squadra».

 

Nei cinque competitor non ha attecchito l’idea di futuri consigli comunali itineranti: per Di Sarno le assisi vanno tenute nella casa comunale e bisogna invece, semmai, avvicinare i cittadini alla politica; per il realista ma sognatore Allocca sarebbe bello…ma i costi gestionali superiori ai risvolti positivi e lui pensa piuttosto ai comitati di quartiere con cui collaborare; Sannino dice che si impegnerà per raggiungere risultati in ogni singolo quartiere, perché sono i risultati concreti l’unica spinta che possa riavvicinare i cittadini alla politica; Piccolo, che ai consigli comunali itineranti di moda negli anni ’80 ha partecipato, dice che bisogna recuperare il rapporto con la città; per Rianna, che pure quei consigli comunali ante realizzazione dell’aula del Palazzo li rammenta, è un’idea superata: oggi con le dirette streaming, i consigli comunali entrano direttamente nelle case, e negli smartphone, di centinaia e centinaia di cittadini.

 

L’appello al voto:

Celestino Allocca: «Ringrazio chi ha tenuto a precisare che io non ho precedenti esperienze amministrative, che non ho l’esperienza di chi, pur avendola, non ha fatto poi seguire i risultati. Sono un sognatore e sono qui con sentimenti semplici nei confronti della comunità, la stessa che ha amato mio padre e che è stata vicina alla mia famiglia nei momenti peggiori. Votatemi perché sono innamorato di Somma Vesuviana, perché intendo essere a disposizione della città, perché chiedo a tutti i cittadini di aiutarmi ad avere la possibilità di portare avanti i loro sogni, di portare avanti Somma Vesuviana».

Ciro Sannino: «Essere qui, metterci la faccia, mettere da parte affetti, lavoro e famiglia per essere al servizio della comunità non è facile, ci vuole coraggio. Anche io non ho mai avuto esperienze amministrative ma in questi tre anni di opposizione “esterna” al Palazzo credo di aver fatto qualcosa di buono. Votate chi ha davvero le mani libere, votate liberamente e secondo coscienza. Io non vi chiedo il voto per me e per il Movimento 5 Stelle, il mio è invece un appello per il voto libero: votate per la persona che vi convince, quella in cui credete».

Pasquale Piccolo: «Votate per il mio coraggio, perché per lasciare c’è voluto coraggio. Se avessi fatto compromessi, se non mi fossi liberato da lacciuoli e vincoli sarei ancora sindaco, ma ho voluto avere le mani libere, soprattutto per voi. Voglio realizzare il mio programma con professionalità, operosità e competenza: datemene la possibilità e vi dimostrerò che ne sono capace».

Salvatore Rianna: «Votatemi per il mio programma, per le idee, per tutto ciò che abbiamo in mente per riuscire a cambiare il volto di Somma Vesuviana; per migliorare la qualità della vita, per riscoprire una piazza animata da giovani e anziani, una piazza senza poteri forti e interessi familiari, per il nostro progetto».

Salvatore Di Sarno: «Sono un cittadino tra i cittadini sommesi, che vuole la svolta. Sono stanco di false promesse e programmi miracolosi: il cambiamento inizia dalle piccole cose, da pensiero e azione, dalla competenza. Bisogna ridare speranza alle persone e ci metteremo l’anima. Poche cose e fatte bene, i miracoli non ci servono».