Sant’Anastasia, processo all’ex sindaco: rinviato ad aprile il controesame di Alfano

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Nell’aula del Palazzo di Giustizia di Nocera Inferiore, l’imprenditore che denunciò il sindaco Esposito (imputato per induzione indebita a dare o promettere utilità), ma l’udienza slitta dopo Pasqua.

Nicola Alfano, titolare della Gpn – la ditta che ancora si occupa del servizio di raccolta dei rifiuti urbani a Sant’Anastasia – è arrivato puntuale ieri mattina al palazzo di giustizia di Nocera Inferiore, accompagnato dai suoi legali Domenico Ciruzzi e Valerio Esposito. In aula anche il tenente Antonio Orlando (nucleo operativo dei carabinieri di Castello di Cisterna) e il capitano Vito Ingrosso già comandante della Tenenza carabinieri di Cercola e che nel 2013, epoca dei fatti alla base del processo, era già stato trasferito a Bari. In passato l’imprenditore Alfano aveva già collaborato proprio con Ingrosso, un rapporto che portò ad alcuni arresti (a Cercola) per tentata estorsione. Ma la presenza di Ingrosso in aula e, più in generale, nella vicenda, non è dovuta al pregresso: il capitano dei carabinieri fu il primo a consigliare all’imprenditore di denunciare, dopo averne ascoltate le confidenze ai primi di dicembre 2013. Tant’è che la denuncia venne presentata a Cercola (il comandante era allora il tenente Vrola) e non a Sant’Anastasia o a Castello di Cisterna: il 9 dicembre 2013 l’imprenditore accusa Terracciano (il funzionario comunale coinvolto nella stessa inchiesta e condannato, dopo rito abbreviato, a due anni e due mesi), il giorno successivo coinvolge anche l’ex sindaco integrando la denuncia.

Ieri però in quell’aula non si è ascoltata la voce dell’imprenditore che accusò l’allora sindaco di avergli chiesto una tangente, perché è stata accolta l’istanza della difesa di Carmine Esposito (affidata al professore Vincenzo Maiello e all’avvocato Antonio De Simone) non ancora in possesso del verbale relativo all’esame di Alfano e alle deposizioni da lui rilasciate in fase d’indagine. Il giudice ha fatto sua l’istanza difensiva, differendo il controesame alla prossima udienza, ai primi di aprile. Il pm Cacciapuoti ha rinunciato a sentire il teste e l’avvocato di Alfano, Ciruzzi, si è riservato anch’egli il controesame.