Ottaviano, il sindaco Luca Capasso stravince: «Una vittoria bellissima»

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Già dai primi dati la vittoria era chiara, poi è diventata schiacciante. All’ora in cui scriviamo (le 5.50 di lunedì mattina) tutti i dati definitivi non sono ancora disponibili, ma quelli ufficiosi danno il sindaco uscente a circa novemila voti. Più del 2013, più di quanto forse lui stesso immaginava. Pur avendo coscienza della vittoria, Luca Capasso ha aspettato le 3, 30 del mattino per raggiungere il suo comitato e parlare ai supporter, ha ringraziato tutti, si è commosso mentre rivolgeva un pensiero e un ringraziamento ai suoi genitori, a suo fratello, agli amici, allo staff. Ha mantenuto il fair play qualche minuto, poi la soddisfazione ha avuto la meglio: «Li abbiamo asfaltati». Portato in trionfo, ha stappato la prima bottiglia di spumante a via Giovanni XXIII, ha ringraziato la competitor Francesca Ambrosio («Lei mi ha fatto la prima telefonata») e si è tolto qualche sassolino dalle scarpe: «Una bellissima emozione, anche perché ne abbiamo sopportate davvero tante. Lo sentivo, in fondo lo sapevo, bastava guardare i sorrisi delle persone mentre mi accoglievano. Ringrazio tutti i candidati che ci hanno messo la faccia, che abbiano preso mille o un voto per me è lo stesso. Quanto alla festa di San Michele, lo sappiano tutti: l’anno prossimo non durerà quattro giorni, ma una settimana. Ora andiamo a testa alta a San Gennarello, come avevo promesso». E il corteo si è avviato, mentre esplodevano fuochi d’artificio (non sono mancate le critiche sui social, per aver festeggiato rumorosamente in piena notte). Il messaggio che all’alba il sindaco ha affidato alla sua pagina facebook:  «Una vittoria bellissima, netta. Una vittoria che dimostra quanto abbiamo lavorato bene in questi cinque anni e che ci spinge a dare ancora tutto per Ottaviano e gli ottavianesi. A chi mi è stato vicino, alla mia famiglia, ai miei genitori che non ci sono più, a chi mi ha telefonato per farmi gli auguri, ai bambini che sono il futuro di questa città, a tutti i candidati e a tutti, tutti i cittadini una sola parola: GRAZIE. Andiamo ancora avanti. Insieme».

Luca Capasso, 42enne avvocato penalista e sindaco uscente, resta il primo cittadino di Ottaviano. Non è servita la «corazzata» del suo competitor, il farmacista Andrea Nocerino, quella che – definita dai palchi di carattere «post ideologico» – aveva messo insieme – su un progetto comune per la città e per battere Capasso – tante anime: da iscritti al Pd (mentre il simbolo di partito era andato all’unica donna in corsa, Francesca Ambrosio) ad ex amministratori vessilli della sinistra, da esponenti di Fratelli d’Italia a fuoriusciti della maggioranza Capasso ed eletti tra le sue fila nel 2013. Ed esattamente come cinque anni fa, Capasso fa il pienone di voti e scansa il ballottaggio. Come aveva promesso, il sindaco questa notte ha percorso a piedi in corteo le strade della città, spingendosi fino alla frazione San Gennarello. La festa, quella vera e che cinque anni fa non poté esserci (a pochi giorni dal voto Capasso perse la mamma, poco tempo prima era mancato anche il papà) è rimandata di qualche giorno. Non era così scontato, almeno sulla carta, il risultato di Ottaviano. Quattro competitor, sedici liste: sei per Capasso, sei per Nocerino, tre per la coalizione di centrosinistra dell’avvocato Francesca Ambrosio, una per il Movimento 5 Stelle del candidato Umberto Saetta. Il popolo di Ottaviano però ha scelto ancora una volta il sindaco «di strada», come l’avvocato Capasso si definisce. «Il sindaco dei bambini», colui che, avendo deciso di rinunciare al secondo mandato qualche settimana prima della presentazione delle liste, si era poi lasciato convincere – disse – da un gruppo di bimbi arrivato a casa sua per chiedergli di non mollare. Un’esternazione che nel corso della campagna elettorale gli è costata tante e veementi accuse di strumentalizzazione, con strali lanciati pure all’indirizzo di mamme e insegnanti. L’hashtag #insiemeconLuca ha spopolato su magliette e cover di smartphone, le dirette facebook improvvisate in cui il sindaco rispondeva a braccio alle domande dei cittadini e l’atteggiamento da istrione sui palchi, la decisione di puntare su pochi e semplici punti programmatici e su quanto realizzato negli anni, sono tutte scelte che hanno pagato e che consentiranno a Capasso di restare al governo della città. Per altri cinque anni, presumibilmente. Anche se da tempo circola la voce secondo la quale aspirerebbe a più alti scranni, quelli della Regione precisamente. Ma lui, dal palco del comizio di chiusura, ha smentito decisamente: «Farò il sindaco».

La giornata del voto si è svolta più o meno serenamente, anche se nel primo pomeriggio sono state diffuse voci – false, come confermato dalle forze dell’ordine – di alcuni fermi per brogli elettorali.