Da Sant’Anastasia a Betlemme, quest’anno il Presepe dei Giocondi attualizza la strage di Erode

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Il "pastore" Luigi De Simone realizzato da Ferrigno

 Trentasei anni di rappresentazioni per il Presepe Vivente dei Giocondi, tutte con la regia di Luigi De Simone, ma per la trentasettesima c’è un’emozione speciale perché, dopo pochi giorni, regista e figuranti partiranno alla volta della Terra Santa per mettere in scena i loro «quadri», intonare i canti e ricostruire gli eventi storici laddove tutto ha avuto inizio. Un’anticipazione del presepe dei Giocondi si è già avuta mercoledì scorso, nel centro storico di Pomigliano d’Arco ma la «prima» ci sarà, come sempre, la notte di Natale.

La sera di domenica 24 dicembre il borgo Sant’Antonio di Sant’Anastasia si tramuterà in una Greccio vesuviana, con gli androni dei portoni antichi illuminati da fiaccole e luci suggestive, canti e magia natalizia, centinaia di figuranti, costumi d’epoca curati nei dettagli e scene sempre nuove, come ogni anno, in attesa della folla di visitatori che puntualmente arriverà soffermandosi sui «quadri» in attesa del finale, la Natività, rappresentata accanto alla chiesa francescana del borgo.  Le novità che il regista introduce anno dopo anno riguardano, stavolta, il quadro di Erode. La strage degli innocenti non è mai finita, dopo più di duemila anni. «E così, nel nostro Presepe – spiega Luigi De Simone, regista dei Giocondi, scrittore, psichiatra – abbiamo voluto la denuncia di quella che è oggi la strage di Erode: i meninos da rua, ossia i ragazzi di strada, il traffico di organi, le vittime di pedofilia». E ancora, novità nella scena di San Francesco, che quest’anno è rappresentata da un gruppo di ragazzi della scuola Tenente Mario De Rosa, protagonisti del musical «Francesco è…», scritto, diretto e più volte rappresentato dallo stesso De Simone. Non ci sarà, come da qualche anno accade, la replica del 6 gennaio a Sant’Anastasia perché, poco dopo Capodanno, De Simone e la compagnia dei Giocondi, accompagnati dal sindaco Lello Abete in rappresentanza della città e di Monsignore Francesco Marino, Vescovo di Nola, partiranno per Nazareth. Lì, sul sagrato della Basilica, sarà proposta la scena dell’Annunciazione e poi quella di San Francesco, in occasione dell’ottavo centenario della Custodia di Terra Santa da parte dei francescani. Un’occasione, una gioia per tutta la città di Sant’Anastasia, nata per caso. Da un incontro in aereo tra Luigi De Simone e William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme il quale, dopo aver ascoltato dalla voce del regista i «racconti» del presepe vesuviano, ha voluto che l’evento si ripetesse in Terra Santa. La delegazione anastasiana guidata dal Vescovo Marino si tratterrà fin dopo l’Epifania, giorno in cui a Betlemme, i Giocondi rappresenteranno la Natività alla presenza dell’Amministratore Apostolico di Terra Santa. «L’invito è arrivato direttamente da William Shomali, vescovo ausiliare di Gerusalemme – spiega De Simone- ed è il dono più prezioso che potessimo ricevere questo Natale, per la trentasettesima edizione del nostro Presepe che non ha eguali e che finalmente sarà lì, dove tutto ha avuto inizio». Molto inchiostro è stato versato per narrare lo spirito del Presepe Vivente dei Giocondi, molte le pubblicazioni e gli scatti fotografici, quelli di Salvatore Giordano, che lo hanno raccontato, due anni fa anche il maestro dell’arte presepiale napoletana, Ferrigno, ha voluto immortalare il regista De Simone in un «pastorello». Ora, il riconoscimento che nessun Presepe Vivente italiano ha mai avuto: ripetere scene di duemila anni fa laddove sono avvenute.