Acerra, dai rubinetti di casa acqua di pozzo abusivo e contaminato: la procura archivia denuncia al sindaco

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Claudia Spinuso mostra le denunce che ha prodotto e le multe che ha subito
Claudia Spinuso mostra le denunce che ha prodotto e le multe che ha subito

Su richiesta del pubblico ministero della procura di Nola, Arturo De Stefano, il giudice per le indagini preliminari del tribunale nolano, Giuseppe Sepe, ha archiviato la denuncia per omissione in atti d’ufficio sporta due anni fa dalla signora Claudia Spinuso nei confronti del sindaco di Acerra, Raffaele Lettieri. La signora Spinuso, sposata e con due bambini, aveva denunciato il primo cittadino “per non aver adottato nessun provvedimento a tutela della salute sua e della sua famiglia”. Questa denuncia fece emergere una vicenda clamorosa. La famiglia Spinuso aveva infatti preso in affitto una casa, in via degli Etruschi, periferia di Acerra, poi risultata in parte abusiva e la cui rete idrica era allacciata, a insaputa della famiglia stessa, a un pozzo artesiano, anche questo abusivo e, per giunta, inquinato. E quando la signora Spinuso, preoccupata dalle condizioni di salute dei suoi figli, decise di far analizzare l’acqua della condotta di casa scopri’ che il prezioso liquido era contaminato. A quel punto Claudia Spinuso, che gia’ si era rivolta alla guardia finanza perche’ il proprietario dell’alloggio non aveva mai registrato il contratto di affitto, segnalo’ questo suo caso al Comune e, in particolare, alla polizia municipale. Un caso che includeva anche il mancato invio presso l’appartamento della tassa di nettezza urbana. Ma durante il controllo della polizia municipale la signora Spinuso fu multata per alcune migliaia di euro, “in solido” con il proprietario, a causa della presenza del pozzo non autorizzato, che durante l’ispezione fu sequestrato dai caschi bianchi. Scatto’ quindi la reazione della multata, che denuncio’ il sindaco di Acerra per non aver fatto nulla fino ad allora su quel pozzo, tra l’altro inquinato. Ma il gip di Nola ha archiviato la denuncia, il 31 maggio. Il giudice sostiene che “anche se con ritardo il sindaco e’ intervenuto a tutela della salute della famiglia Spinuso” e che “la signora Spinuso, siccome aveva stipulato un contratto di affitto con il suo proprietario di un immobile in parte abusivo, e’ anche lei colpevole di cio’ che le e’ successo”. “Non e’ finita qui – commenta pero’ Claudia Spinuso – non ho mai stipulato un contratto di affitto con il mio proprietario e inoltre quando mi sono insediata in quella casa, della quale non conoscevo le magagne, il Comune ha anche riconosciuto la residenza a me e a tutti i miei familiari”.